Salame va all’università

Storia scritta a più mani da:

Laura, Agata, Matteo, Thomas, Matteo, Nicole, Letizia, Martina, Filippo, Marta

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La famiglia Salami abitava da tempo al Museo: padre, madre, figlio e figlia e un nonno vecchissimo, anzi stagionatissimo. Salame figlio era un ragazzetto molto molto sveglio: intelligente, curioso, studioso, era il primo della classe. Ma quando lo diceva in giro nessuno gli credeva “Tu il più bravo della classe? Un Salame? Ma lascia lì…” lo prendeva in giro la gente. Un giorno, stanco di essere così deriso andò da sua padre e: “Papà, voglio andare all’Università!” “Ma figlio caro, non si è mai visto un Salame diventare dottore! E poi a studiare cosa?!” replicò allibito suo padre. “Nella nostra famiglia, siamo sempre stati tutti Salami e basta. Cosa ti salta in mente?”. Ma Salame figlio aveva deciso. Preso uno zainetto, salutò i suoi e si avviò…

Per la sua strada.
Mentre si incamminava, Salame incontrò molta gente che sembrava lo stessero prendendo in giro, ma lui ignorò tutti e tutto e continuò a proseguire.
Davanti a lui c’era un grandissimo edificio: era l’Università. Salame era emozionatissimo e non vedeva l’ora di cominciare!
Si fece coraggio ed entrò; era molto bello là dentro e Salame era fiero di lui. Camminò attraversando il corridoio e vide delle aule dove c’erano dei ragazzi che stavano studiando ma lui non sapeva cosa fare…

Ad un certo punto però si fece coraggio ed entrò nella prima classe che vide.
La classe era tutta bianca, con banchi e sedie marrone chiaro.
Quando entrò vide studenti indaffarati nello svolgere i compiti, quando capirono che era appena entrato qualcuno, tutti si girarono.
” E tu chi sei?” disse un professore dai capelli neri come l’ebano e con occhi azzurri come ghiaccio.
” Io sono Salame…” disse timidamente.
Appena pronunciò il nome “Salame” la classe scoppiò in una risata di scherno…

Ma Salame non si fece intimidire; era abituato a quella reazione. E se era lì, era proprio per dimostrare che poi tanto Salame non era. Quindi, senza dire nulla, si sedette quatto quatto in un posto in prima fila. La classe piano piano tornò in silenzio e il professore riprese a spiegare. Il corso che aveva scelto era molto interessante: trattava di…

… salami. Allora gli venne in mente il paese in cui era nato Felino dove l’aria era così umida e pulita che gli faceva venire la muffa, non come lì a Milano, dove c’è tanto inquinamento dai tubi di scappamento delle automobili e quindi doveva stare in casa il più possibile essendo piccolo respirava solo il gas delle automobili.
Poi pensò che era meglio fare una lezione riguardante i salami che essere intossicato.
Quindi…

Continuò a seguire la lezione che trovò interessante. Alla fine chiese al professore se c’erano altri corsi in quell’Università che potevano fare al caso suo, e così incominciò ad andare ogni giorno nell’Ateneo. Di giorno andava a scuola e di sera studiava.
S’impegnò tantissimo e superò gli esami a pieni voti…

Era così bravo che il professore e tutti gli studenti lo ammiravano. Si si…proprio quelli che prima lo deridevano per il nome buffo. Il Salame Felino aveva preso la sua rivincita con il suo valore e la sua simpatia. Iniziò a farsi degli amici in particolare uno, Francesco, che lo aveva molto colpito perché…

era molto simpatico, intelligente e affettuoso.
I genitori di Salame erano molto fieri di lui e avevano deciso di fargli una sorpresa, ovvero, avevano organizzato un pigiama party proprio con Francesco. Salame era molto felice della sorpresa che i suoi genitori gli avevano fatto. La serata era stata spettacolare!
Salame era felicissimo perché…

Francesco era il suo primo migliore amico e il pigiama party fu divertentissimo.
Allora da quel pigiama party, diventarono inseparabili e si invitarono a casa dell’uno e dell’altro per giocare, studiare e mangiare un bel panino al salame (dopo le lezioni dell’Università).
Si sedevano anche negli stessi banchi!
Ma un giorno c’era una lezione molto importante che serviva per ripassare per un esame e allora Francesco e Salame chiacchieravano in continuazione, quindi il professore…

dopo averli richiamati diverse volte senza ottenere nessun risultato, si arrabbiò moltissimo e molto seriamente disse “Voi due oggi state disturbando troppo! Per punizione, per la prossima volta dovrete preparare una ricerca da esporre a tutti gli studenti di questo corso. Tu Francesco dovrai fare una ricerca su “il cibo nel deserto” mentre tu Salame la farai su “il cibo nello spazio”. Se non farete una ricerca eccellente, non sarete ammessi all’ultimo esame, quello che ormai vi manca per poter prendere la laurea.” Salame e Francesco adesso sì che non dissero più una parola e…

decisero di separarsi per un po’ e… rimboccarsi le maniche!!Tutti e due ci tenevano molto all’Università!!!! Si impegnarono coì tanto che ne vennero fuori due veri e propri capolavori… Finalmente arrivò il grande giorno!!
Francesco e Salame erano veramente soddisfatti di consegnare quei compiti al professore ancora molto arrabbiato! Non si accorsero però che durante la pausa la “Buona” Nadia Nutella, che era sempre stata la migliore prima del loro arrivo, scambiò le ricerche con due compiti fatti dal suo fratellino di terza elementare e…

Il professore iniziò a leggere le ricerche che gli erano state consegnate e non credette ai suoi occhi… “Ma come? Altro che laurea, questi vanno rimandati alla Scuola Primaria!” sbottò senza neanche finire il lavoro. Ma fortunatamente, proprio mentre stava richiedendo una nota di espulsione dal corso per Francesco e per Salame, bussarono alla porta del suo ufficio e…

e arrivò il preside che raccontò di aver scoperto il piano “malefico” di Nadia Nutella e così decisero che quella che doveva essere espulsa era proprio lei!

Nadia nutella era rossa di vergogna perché l’avevano scoperta. Salame e Francesco consegnarono le loro vere ricerche e il professore cambiò subito tono quando le lesse. Si meritarono eccellente e le esposero a tutti gli studenti del corso. Fu un vero successo e…

L’anno accademico finì proprio quel giorno. Nadia Nutella fu cacciata dall’Università e iscritta d’ufficio, per l’anno successivo, a un corso difficilissimo: “Come ci si comporta al mondo”.
Salame si laureò con la lode e fu nominato miglior studente dell’anno. Tutti gli studenti erano contenti per lui e gli fecero festa in modo allegro e sincero. Con la sua volontà e il suo impegno era arrivato dove voleva arrivare, dove tutti gli altri non avrebbero mai e poi mai immaginato potesse arrivare un Salame, figlio di un Salame e nipote di un Salame.
Il padre era così orgoglioso che gli fece fare perfino un ritratto che appesero al museo. Se andate, chiedete che ve lo facciano vedere…